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News dall'Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale

Lettera del Prof. Militello, Componente del Gruppo di Esperti per la Valutazione (GEV) per l'Area 12

Si riproduce la lettera del prof. Vincenzo Militello, Componente del Gruppo di Esperti per la Valutazione (GEV) per l'Area 12 delle Scienze Giuridiche, indirizzata al Presidente dell'Associazione e concernente la classificazione delle riviste.

Palermo, 2 febbraio 2012

Chiar.mo Sig.

Prof. Francesco Palazzo

Presidente Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale
c/o MAIL: segrpen@unifi.it

Illustre Presidente,


facendo seguito alle Sue lettere del 18 e del 30 gennaio, voglio in primo luogo sentitamente ringraziarla per la fiducia in esse così generosamente manifestatami in relazione al delicato compito da me appena assunto in seno al Gruppo di esperti della valutazione per le scienze giuridiche (GEV12). Si tratta, come è ormai noto, di un organo consultivo dell’ANVUR per il processo ormai avviato di valutazione della qualità della ricerca (VQR) 2004-2010, destinato a coinvolgere tutte le strutture universitarie e i centri di ricerca italiani.


Sono consapevole che l’impegno cui sono stato chiamato, già in assoluto di estrema delicatezza per la difficoltà insita in ogni processo di valutazione, nel mio caso è ancor più gravoso in quanto – come da Lei segnalato sin dalla lettera del 18 – mi trovo ad essere unico penalista italiano fra ben 37 componenti (fra i quali vi è peraltro un penalista spagnolo dell’Università di Navarra, ma mancano ad es. i colleghi processualpenalisti).


La nomina mi è giunta inattesa: so solo che, avendo da oltre un decennio svolto il compito tanto di revisore di Progetti scientifici nazionali ed internazionali quanto di valutatore nel CIVR 2001-2003, avevo per questo risposto circa due anni fa ad un call pubblica per il precedente processo di VQR 2004-2008, poi non decollato.


La scelta da parte dell’ANVUR mi chiama oggi ad una responsabilità che cercherò di affrontare con equilibrio ed apertura al confronto: a tal fine di particolare importanza considero la collaborazione certo con l’Associazione, che ha già prodotto ampi documenti sulla valutazione della ricerca, ma anche con tutti i colleghi che vorranno apportare ulteriori contributi ideali al tema.


L’apertura del resto è già istituzionalmente iniziata con le riunioni preliminari del Presidente del GEV con rappresentanti delle diverse Associazioni dei giuristi e con la richiesta rivolta a queste ultime di inviare primi elenchi di riviste e collane dei vari settori in vista della messa a punto di un ranking da parte del GEV, di concerto con l’ANVUR.

Si è lavorato su tali basi alla luce delle linee guida provenienti dal Consiglio Direttivo ANVUR, pervenendosi ad una bozza di ranking delle riviste che sta per essere inviato alle varie Associazioni, affinché possano formulare osservazioni e integrazioni, che il GEV riesaminerà prima della definitiva approvazione.


Senza anticipare né i contenuti del ranking provvisorio, né la nota preliminare che ne illustra i criteri, mi preme solo per ora segnalare che qualsiasi collocazione delle varie riviste, oltre che essere relativa e suscettibile di revisioni future, non avrà un valore determinante sul giudizio dei vari lavori giuridici oggetto della valutazione 2004-10. Vi è dunque piena concordanza con quanto auspicato nella Sua seconda lettera, in relazione allo sbarramento nei confronti di ogni automatismo valutativo, "ivi compreso quello del ranking delle riviste".


Personalmente non escludo che si possa pervenire per il futuro a criteri definiti per differenziare la qualità della “sede” di pubblicazione, e a tal fine all’interno del GEV12 un apposito gruppo di lavoro studierà la possibilità di elaborare indicatori bibliometrici (un altro si dedicherà invece alle caratteristiche delle collane di monografie). Ciò che però ho affermato con forza all’interno del GEV, in linea del resto con una posizione largamente condivisa, è l’impossibilità di calare retrospettivamente tali criteri per valutare in modo esclusivo un periodo in cui le riviste penalistiche non si ponevano minimamente problemi di requisiti formali e procedure particolari per assicurare la qualità dei lavori pubblicati. Si è dunque chiarito che l’elaborazione del ranking delle riviste – richiestoci dalle linee guida dell’ANVUR – non condizionerà i giudizi di merito dei revisori sui singoli prodotti: in poche parole, un lavoro eccellente si potrà trovare pubblicato in una rivista non di prima fascia e viceversa un lavoro potrà essere valutato come sufficiente ancorché apparso su una rivista in classe A.


Ciò naturalmente comporta che almeno nel settore giuridico la valutazione avverrà principalmente attraverso la revisione di merito: si tratterà di un lavoro davvero gravoso sia per la quantità dei “prodotti” da esaminare, sia per la delicatezza del compito. A quest’ultimo proposito, trovo importante che l’Associazione, da Lei tanto autorevolmente presieduta, abbia avvertito l’esigenza di segnalare il rilievo “del rispetto del fondamentale principio del pluralismo culturale” ed intenda contribuire ad un dibattito pubblico sul tema con le altre associazioni di giuristi. Una sottolineatura che non solo condivido, ma che fa ben sperare su un pari impegno della nostra Associazione ad una opera di sensibilizzazione e garanzia di tale valore non solo rispetto all’attuale processo di valutazione della ricerca, ma anche nelle varie sedi in cui la nostra comunità scientifica opera e discute, dalle riviste ai convegni alle stesse valutazioni in sede concorsuale.


Nel ringraziarLa per l’attenzione a queste mie considerazioni e con l’auspicio di continuare il dialogo su questi temi, Le porgo i miei più cordiali saluti, che La prego di voler estendere a tutti i soci.

Vincenzo Militello